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Il mondo delle Hydrangee, potatura

Il mondo delle Hydrangee, potatura

Macrophylla e serrate.

“Meglio non potare che potare male”, questa è una regola che vale per quasi tutte le piante, ma, a maggior ragione per le Hydrangee, piante che si possono anche dimenticare quando ci si aggira in giardino con le cesoie in mano.
Ma vediamo meglio come orientarci in questo magnifico mondo.

Perché si pota un’ortensia?

Per eliminare il secco e far sì che la pianta sia ben areata, questo in linea di massima.
Per chi ottenere fiori grandi, meno gemme da fiore porteranno ad un minore numero di fiori ma di grandi dimensioni.
Per contenere la pianta….. ecco qui una cosa che andrebbe sempre evitata. La necessità di contenimento deriva da un errore di posizionamento iniziale.
Come per tutte le piante occorre scegliere la varietà prendendo in considerazione la dimensione finale della pianta. Molto spesso accade, invece, di dare la nostra preferenza all’emozione che trasmette il fiore nel momento del suo massimo splendore, si acquista d’impulso e si mette a dimora.

Potatura ordinaria.

Le Hydrangea macrophylla così come le serrate fioriscono sul ramo dell’anno precedente, per la precisione preparano il ramo nei mesi di agosto e settembre, per fiorire nel giugno dell’anno successivo, quindi, qualunque taglio sacrifica dei fiori.

Quando le piante sono giovani:

  1. Non occorre potarle in modo importante, si tolgono semplicemente i fiori secchi scendendo fino alla prima coppia di gemme sane
  2. Questa operazione è da compiere alla fine dell’inverno, dopo le ultime gelate, in quanto, occorre sempre ricordare che il fiore protegge dal gelo.
  3. Qualora la forma della pianta non sia equilibrata a fine luglio si possono fare dei tagli finalizzati al miglioramento della forma dell’ortensia nel suo insieme.

Dal nostro canale youtube.

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Occorre, infine, ricordare che alcune macrophylla, sia varietà antiche che alcune nuove serie, come per esempio le Endless Summer, hanno la capacità di rifiorire sul ramo dell’anno, oltre che su quelli dell’anno precedente, in questo caso anche potature più drastiche, anche se non consigliate, non penalizzano eccessivamente la successiva fioritura.

Lo svecchiamento delle piante mature.

  1. Questa operazione va compiuta a fine marzo, inizio aprile, soprattutto nelle regioni dove bruschi cali delle temperature si possono verificare anche ad inizio primavera.
  2. Tagliare i rami vecchi, quelli storti o deboli, cercando, inoltre, di diradare il centro della pianta, ottenendo una buona areazione e favorendo lo sviluppo di nuovi rami giovani che saranno più fioriferi negli anni successivi.

Come si fa.

Posizionamento sbagliato di un’ortensia.

Cosa fare se si è sbagliato?

  1. In inverno, tra dicembre e febbraio, indicativamente, si può spostare la pianta facendo un’adeguata zollatura.
  2. In estate dopo la fioritura, in linea di massima a luglio, si può procedere con una potatura di contenimento, attenzione, però, a non esagerare, sulle piante giovani possiamo fare una potatura a verde più decisa, su quelle vecchie dobbiamo fare maggiore attenzione per non danneggiare severamente la pianta.

 

L’hydrangea macrophylla in inverno.

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I fiori secchi per la protezione della pianta, come già indicato, vanno lasciati fino alla fine dell’inverno, tuttavia, nelle zone a clima mite, questa accortezza non è richiesta.
Da un punto di vista paesaggistico, il fiore secco sulla pianta conferisce un aspetto romantico al giardino durante la stagione invernale, quest’ultimo, infatti, tende ad assumere le sembianze di un pizzo che ben si abbina alle splendide cortecce di alcune specie di Hydrangea o di arbusti ed alberi che stupiscono per la loro bellezza anche nella stagione del riposo vegetativo.

Il fiore secco ci porta, inoltre, all’introspezione, se usciamo ed osserviamo con il cuore, percepiamo quella parte di noi più remota che si può rispecchiare nei piccoli calici porta seme delle ortensie normalmente nascosti alla vista dal vistoso fiore sterile, oppure ci riflettiamo nelle venature del singolo petalo illuminato dalla brina. Ci ricordiamo di essere parte della natura nella fase del riposo, ci ricordiamo che il sempreverde è un’illusione, anche lui ha un suo ciclo e sostituisce il fogliame, cogliamo l’essenza di quei momenti della vita in cui il silenzio e la lentezza ci consentono di rigenerarci.

Un consiglio.

L’operazione di potatura spesso è un’esigenza estetica, il giardino non è un ambiente naturale in senso stretto, è il punto d’incontro tra la natura e la creatività umana, quindi, anche le operazioni di gestione delle piante sono influenzate dal sentire di chi il giardino lo vive oppure semplicemente di chi il giardino lo cura. Nella scelta del giardiniere, se non vi occupate direttamente voi delle diverse operazioni da compiere, cercate persone con le quali condividete emozioni e gusti, esperienze e passioni.

Vi fareste fare un ritratto da un pittore che non amate?

In conclusione la tecnica è importante ma dopo averla appresa occorre lasciare scorrere la creatività dentro di voi ascoltando le piante che sono una fonte inesauribile di ispirazione.

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